COMMENTO ALLA SENTENZA DEL TRIBUNALE CIVILE DI PADOVA I SEZ. CIVILE LAVORO DEL 18 LUGLIO 2014

Non è raro che il tema degli appalti, nell'ambito del diritto del lavoro, divenga oggetto di pronunce significative da parte dei Giudici del Lavoro.
In questo senso, è significativa la sentenza del 18 luglio 2014 con la quale il Tribunale di Padova, è entrato nel merito del termine di decadenza per l'impugnazione del licenziamento connesso all'azione di accertamento, volta alla verifica della sussistenza del rapporto di lavoro in capo ad un soggetto diverso da quello con il quale era stato stipulato il contratto.
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LA RAPPRESENTATIVITA' SINDACALE DOPO LA SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE N. 231/ 2013

La sentenza della Corte Costituzionale n. 231/2013 va letta ed interpretata alla luce delle precedenti pronunce della stessa Corte che hanno esaminato l'art 19 dello Statuto dei Lavoratori.
Tra questi precedenti quelli che maggiormente vengono in considerazione sono la sentenza n. 244/1996 (e le ordinanze ad essa prossime).
A proposito della compatibilità dell'art. 19 suindicato con la Costituzione, vi è infatti un legale molto stretto tra queste decisioni e l'ultima sentenza n. 231/2013.
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L'ARTICOLO 29 DEL D.LGS. N. 276 DEL 2013 E I SUOI PROBLEMI APPLICATIVI

Con la sentenza n. 22728 del 4 ottobre 2013, la Corte di Cassazione Sezione Lavoro ha statuito l'assenza della responsabilità solidale per l'azienda committente in relazione ai crediti del lavoratore dipendente dell'azienda appaltatrice maturati in seguito alla fine del contratto d'appalto. La vicenda concerne un dipendente di azienda appaltatrice che dopo essere stato licenziato non aveva ottenuto dal datore di lavoro l'indennità di mancato preavviso e si era rivolto alla società appaltante per ottenere quanto dovuto in base a questo titolo.
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