
La mediazione aziendale: risoluzione innovativa dei conflitti aziendali
mediazione aziendale: risoluzione innovativa dei conflitti aziendali
La mediazione aziendale può essere uno strumento utile e innovativo
Si parla di ESG, fondamentale per le aziende del futuro, ma dobbiamo anche avere uno sguardo profondo vero l’azienda nella sua complessità, quindi, anche nelle relazioni interne e nel suo benessere.
Rubrica “Opinioni”
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Si parla quotidianamente di ESG, sicuramente argomento vasto ed attuale, ma, soprattutto, fondamentale per il futuro delle aziende in Italia, date le scadenze future.
Se ne parla, spesso valorizzando, peraltro, maggiormente gli aspetti di tutela dell’ambiente, mentre meno facilmente, ci si sofferma su processi, i ruoli, gli strumenti e le regole, che servono a garantire l’efficienza dell’azienda.
D’altro canto, se le iniziative aziendali poste in essere nel segno della sostenibilità, ovvero gli investimenti e/o i progetti sono avulsi rispetto alle strategie aziendali, e le persone che fanno parte dell’azienda non vengono coinvolte, non potrà esserci reale sostenibilità.
Analisi del conflitto
Come sostiene il prof. Fritjiof Capra, fisico e, saggista di fama internazionale, sistemico, infatti, se si vanno a spiegare gli eventi secondo una logica di causa ed effetto, quindi in maniera lineare, escludendo, ogni complessità, non si ha una visione dell’insieme.
Il professor Capra, sostanzialmente, ci invita a pensare in maniera differente non più in termini di conclusioni separate, ma in termini di connessioni, di complessità.
Pensare sistemicamente significa interessarsi al rapporto che c’è tra gli elementi, alla loro evoluzione, alle relative connessioni
Significa passare dalla categoria del colpevole/responsabile all’analisi delle condizioni che hanno portato ad un accadimento, e del rapporto tra le parti in un determinato contesto.
Quindi, in un’organizzazione l’aspetto prioritario sono le relazioni umane.
Questa visione porta ad una diversa concezione dell’organizzazione/comunità.
Considerato che esistono più soggetti, in una comunità possono nascere i conflitti e, quando si parla di conflitto, secondo i principi sistemici, ci si deve focalizzare sulla relazione.
Quindi, se i conflitti sono riconosciuti e gestiti in modo adeguato, possono essere un’occasione di crescita e di ridefinizione della propria identità e del proprio ruolo, possono cambiare il modo di rapportarsi con le persone e con l’ambiente circostante, arrivando, persino, ad impattare positivamente, sul clima di un settore o dell’azienda.
Ci possono essere vari esempi, ne citiamo alcuni, anche se non esaustivi:
vi è il conflitto interiore, di ruolo, di giustizia, di potere, di valori, che possono essere quelli più difficili da trasformare perché vanno a toccare aspetti profondi delle persone.
Modello sistemico
Abbiamo parlato di una visione sistemica del mondo.
Il modello sistemico, offre una chiave di lettura e di analisi del conflitto di tutti i sistemi coinvolti nella vicenda conflittuale.
Come abbiamo detto prima, non è una visione lineare, causa effetto, ma è una concausa.
Far comprendere alle parti in conflitto che trattasi di concause è far comprendere, alle parti in conflitto, la corresponsabilità e la co creazione della crisi, che porta l’escalation del conflitto stesso, significa arrivare ad una comprensione dell’altro e ad una capacità di riconoscimento dell’altro e del suo pensiero.
Comprendere questo, significa portare il conflitto da negativo in positivo.
La mediazione aziendale
Perché lo strumento come la mediazione aziendale può essere utile all’interno di un’azienda ed è collegabile ai criteri di ESG?
Se vediamo, quindi, l’azienda come un insieme, arriviamo ad avere una visione diversa della stessa.
L’azienda è un sistema di:
• mezzi, ovvero beni che sono destinati alla produzione e consumo,
• persone, ovvero risorse che operano all’interno dell’azienda stessa;
• organizzazione, che crea unitarietà ai due precedenti componenti del sistema, coordinando creando procedure con assegnazione di mansioni compiti e responsabilità.
Abbiamo citato, prima, il professor Capra che, sostanzialmente, parla di complessità, di reti, di relazioni.
Può capitare, quindi, che, in un contesto così complesso, si creino delle conflittualità che possono nascere da semplici divergenze ed avere un’escalation.
Abbiamo elencato, prima alcuni casi di conflitto.
Tutto ciò, può impattare sull’efficienza interna e sulla produttività dell’azienda e volendo anche sul corporate branding, ovvero ciò che l’azienda può rappresentare sul mercato in termini di efficienza e d’ immagine.
Quindi, in questa fase, il mediatore aziendale e lo strumento della mediazione aziendale sono importanti.
In cosa consiste la mediazione aziendale?
È un percorso assolutamente riservato alle parti in conflitto e al mediatore che lavora sul canale della comunicazione, sulla relazione, sui reali bisogni dei singoli, sulle fatiche e gli ostacoli percepiti dai singoli, li aiuta al fine di raggiungere una consapevolezza della propria dimensione professionale ed una soluzione condivisa.
Il mediatore aziendale, sostanzialmente, come ogni mediatore è un facilitatore, è un traghettatore che lavora in modo imparziale e neutrale e come terzo, per la riapertura del canale di comunicazione e la co-costruzione, tra le parti in conflitto, di un risultato positivo e di un accordo, al fine di ripristinare le relazioni interpersonali tra le parti ed avere un effetto positivo sull’impatto ambientale(dell’azienda) e sulle relazioni con altre aziende.
Ecco perché l’importanza all’interno del contesto dell’ESG.
Esempi di mediazione aziendale
Quando si parla di rapporti interpersonali ci si può riferire anche ai rapporti tra dipendenti e alle figure apicali per esempio e ancora, alle imprese familiari, che sono il tessuto produttivo dell’economia italiana.
In questo caso, i conflitti possono nascere per una sovrapposizione dei due sistemi: il sistema famiglia e il sistema azienda.
Questi due sistemi devono convivere, quindi, l’azienda non è più vista solo come entità da cui trarre profitto, ma un qualcosa che deve durare nel tempo e deve perdurare nel nome, quindi, con l’orgoglio del concetto di famiglia che, spesso, prevale sul concetto di sviluppo.
Sussiste, quindi, un maggior coinvolgimento umano e, il fatto che ci siano legami diversi dalla semplice collaborazione/subordinazione può creare problematiche dal punto di vista relazionale.
Spesso vi è quasi una confusione tra i due sistemi, specie nelle aziende di piccole dimensioni.
Per esempio, ci si può trovare anche in una azienda in cui il concetto di famiglia è prevalente rispetto all’aspetto dello sviluppo economico e, questo, può portare all’ inserimento per esempio di un familiare, a prescindere dalle competenze specifiche, a dispetto di figure aziendali, già presenti.
Può portare al diverso trattamento tra familiari ed esterni anche in termini di selezione, retribuzione, avanzamento di carriera;
oppure, può avvenire un mancato confronto con gli organi direttivi delle decisioni aziendali;
la mancata convocazione del Cda;
la presenza all’interno del Cda, o degli organi direttivi, di figure senza un responsabile riconosciuto o prive di un ordine gerarchico preciso.
Tutto questo, può portare a possibili conflitti all’interno del sistema famiglia, per problemi economici, per mancato riconoscimento di un ruolo, di un riconoscimento professionale oppure conflitto per rivalità invidia tra fratelli o conflittualità legata al passaggio generazionale.
Come lavora il mediatore aziendale?
Lavora, se presenti, anche con altri professionisti, tecnici, sulla trasformazione del conflitto, che porta ad una riduzione dei costi della conflittualità; ad una rapidità nella risoluzione dei conflitti e, quindi, all’aumento della produttività.
Inoltre, l’accordo raggiunto e condiviso tra le parti in conflitto è raggiunto direttamente, personalmente dai confliggenti, quindi è più duraturo.
Questo porta, ad un aumento del coinvolgimento all’interno dell’attività lavorativa e ad un miglioramento dell’ambiente lavorativo stesso.
Innovazione comeaspetto sociale
Si dice sempre che le aziende di successo sono quelle innovative.
Questa è una frase che spesso sentiamo dire, dai media, dai giornali, nelle conversazioni comuni.
Quando parliamo di innovazione, in questo caso, pensiamo a come migliorare l’aspetto tecnologico, come migliorare il profitto aziendale, è fondamentale anche un’innovazione con uno sguardo etico sociale.
L’abbiamo detto all’inizio, l’innovazione sociale, è quella che viaggia parallelamente all’innovazione tecnologica, all’innovazione economica.
È necessario avere uno sguardo al benessere umano, ambientale, nei confronti degli altri e dei competitor, dei clienti, dei fornitori, dei consumatori.
Tra le tante iniziative che l’imprenditore può attuare, vi è anche quella della mediazione aziendale, per risolvere i conflitti aziendali.
Tutto ciò, per quanto prima esposto, ma anche per un discorso più generale di benessere e di miglioramento delle politiche aziendali e per portare ad un diverso sguardo dell’azienda, come bacino culturale che possa impattare anche su un’evoluzione culturale della società.
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