
La consulenza aziendale in agricoltura: nuovi standard per i professionisti
Una consulenza trasparente
Il recente Decreto, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 52 del 4 marzo 2025 e operativo dal 19 febbraio 2025, rappresenta una svolta normativa importante nel sistema di consulenza aziendale in agricoltura. Nello specifico, il provvedimento normativo di nuova emanazione mira a garantire un elevato grado di trasparenza e indipendenza, eliminando ogni potenziale conflitto di interessi.
Infatti, i consulenti non potranno detenere alcun interesse finanziario, economico o personale, diretto o indiretto, che possa pregiudicare il loro giudizio professionale.
Fra le attività considerate in conflitto, si annoverano:
- la gestione delle fasi di istruttoria e di erogazione dei contributi pubblici;
- il coordinamento dei centri di assistenza agricola autorizzati;
- le funzioni di controllo sui regimi di qualità e sugli adempimenti sanitari.
Queste previsioni sono dirette a individuare un ambiente operativo basato esclusivamente su criteri oggettivi, in un settore in cui la crescente complessità del mercato e le dinamiche competitive richiedono servizi consulenziali impeccabili e rigorosamente imparziali.
Per le aziende agricole italiane, in particolare nel settore vitivinicolo, la prospettiva di potersi affidare a consulenti indipendenti ed imparziali consente una realizzazione sempre più marcata degli standard richiesti nel mercato europeo ed internazionale.
Non a caso, il Decreto è stato realizzato pensando ad un contesto più ampio: l’adeguamento al Regolamento UE n. 2115/2021 ed al Piano strategico della PAC (Politica Agricola Comune) 2023-2027.
L’obiettivo, quindi, non è solamente quello di uniformare le pratiche di consulenza a livello nazionale, ma, anche, quello di far sì che, a livello globale, aumenti la fiducia nel comparto agricolo e vitivinicolo, attraverso l’adozione di standard che privilegiano la trasparenza e il merito professionale, garantendo, così, che ogni decisione presa dall’imprenditore sia finalizzata allo sviluppo dell’azienda e, al tempo stesso, venga consentito al consumatore di acquistare un prodotto realizzato secondo regole trasparenti.
Impatto sul settore vitivinicolo e nuove esigenze gestionali
Nel contesto vitivinicolo, il nuovo assetto normativo potrebbe assumere una valenza strategica.
Il comparto, infatti, tramite questa nuova regolamentazione, richiede ai consulenti livelli di performance e di specializzazione sempre più elevati.
Questo aspetto dovrebbe consentire, quindi, alle aziende vitivinicole, di rivolgersi a consulenti la cui indipendenza sia comprovata.
Al tempo stesso, la chiara definizione delle incompatibilità, costituisce un elemento chiave per consolidare la credibilità del settore. In questo modo, non viene tutelata solo l’integrità dei processi decisionali, ma, anche, come detto, il potenziale di competitività internazionale.
Le aziende potranno servirsi di consulenti aziendali agricoli che privilegiano un approccio trasparente ed etico, offrendo così una risposta efficace alle sfide del mercato globale.
La formazione continua nel settore vitivinicolo: un elemento fondamentale
In questo scenario, spicca la possibilità di accedere alla qualifica di consulente aziendale in agricoltura, tra gli altri, per coloro che sono in possesso di un titolo studio adeguato, connesso alle tematiche e con attestato di frequenza con profitto, al termine di una formazione di base specifica.
Inoltre, la stessa possibilità è offerta ai consulenti in possesso di un titolo di studio connesso alla materia, con documentata esperienza lavorativa di almeno 24 mesi, non necessariamente consecutivi, maturata negli ultimi cinque anni solari, nelle tematiche oggetto di consulenza.
In questo contesto, il ruolo di Assoenologi potrebbe essere fondamentale. L’Associazione, storicamente impegnata nella promozione e nel perfezionamento delle competenze degli enologi e degli enotecnici, da sempre, supporta i professionisti del settore vitivinicolo nel raggiungimento di determinati standard formativi, attraverso la propria attività di orientamento e formazione.
Questi percorsi, ancor più oggi, quindi, non solo trasmettono conoscenze tecniche e manageriali avanzate, ma incoraggiano anche una mentalità improntata all’etica ed alla responsabilità, nell’ottica di un’attività di consulenza più trasparente e affidabile. Non si tratta, dunque, di un’attività di formazione scollegata dalla realtà delle aziende di settore, bensì, trapiantata nel territorio e nella sua tradizione. Insomma: è un investimento strategico, per garantire che i professionisti, tramite la propria attività di consulenza, possano contribuire attivamente alla crescita dell’azienda vitivinicola, nella sua dimensione nazionale ed internazionale.
Prospettive future: innovazione, trasparenza e sostenibilità
L’adozione del Decreto del Ministero dell’Agricoltura del 19 febbraio del 2025 apre a nuove prospettive di crescita e sviluppo che si estendono ben oltre il mero ambito della consulenza.
Rivolgendosi a consulenti indipendenti e rigorosamente formati, le imprese vitivinicole italiane potranno ottimizzare le proprie strategie gestionali, migliorando la qualità dei processi produttivi.
In questo contesto, una formazione continua di eccellenza, promossa, in primis, da Assoenologi, potrebbe fare la differenza, favorendo uno sviluppo sostenibile ed innovativo.
Certamente, i benefici di un sistema consulenziale orientato alla trasparenza si ripercuoteranno su tutta la filiera produttiva: dal vigneto e dalla cura della vite, fino al momento della commercializzazione ed al consumo, in tavola, del prodotto finale. Il nuovo assetto normativo non solo si prefigge di prevenire i conflitti d’interessi, ma intende anche stimolare un cambiamento culturale in cui l’integrità e la professionalità diventino i veri motori della competitività, attraverso la formazione.
In definitiva, l’ottica è quella di costruire un sistema consulenziale agricolo, moderno ed efficiente, capace di valorizzare appieno le eccellenze, tra cui il settore vitivinicolo, preparando le nostre aziende alle sfide di un mercato globale in continua trasformazione.
Estratto dall’articolo pubblicato su L’ENOLOGO ON LINE – la rivista ufficiale di Assoenologi
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