COLLABORAZIONE TRA AZIENDE E RAPPRESENTANZE SINDACALI PER LA RIPRESA DELLE ATTIVITA’ | IL GIORNALE DELLE PMI

13/05/2020

COLLABORAZIONE TRA AZIENDE E RAPPRESENTANZE SINDACALI PER LA RIPRESA DELLE ATTIVITA’ | IL GIORNALE DELLE PMI 

Al termine della fase di lockdown, iniziata la c.d. Fase2, per le aziende è ora fondamentale organizzare il lavoro nel rispetto delle misure di sicurezza e delle esigenze di tutti.

In questo momento di cambiamento e di ripresa fondamentale, per le aziende, riprensare alla riorganizzazione del personale, dei luoghi di lavoro e delle modalità con cui dovrà essere effettuata la prestazione lavorativa, ciascuna secondo le proprie necessità e le proprie caratteristiche. Importante la collaborazione tra aziende e rappresentanti sindacali per trovare nuove soluzioni condivise per una ripresa delle attività con progetti a medio-lungo termine.

Le aziende stanno ripensando a come riconfigurare il layout dei propri locali e a quali presidi medico sanitari adottare per garantire la sicurezza sul luogo di lavoro.

In tale ottica, risulta fondamentale la collaborazione tra aziende e rappresentanti sindacali nell’individuare le misure adatte a ciascuna realtà, pur precisando che, in questa fase emergenziale l’obbligatorietà dell’accordo sindacale non sussiste più per l’utilizzo dello smart working, mentre è assolutamente necessario il confronto e l’accordo sui protocolli di sicurezza specifici per i comparti e le categorie di aziende, ed anche per il necessario adattamento dei protocolli generali alle singole fattispecie aziendali, ed anche di reparto o di unità produttiva.

D’accordo con le rappresentanze sindacali e con i responsabili per la sicurezza, sono stati predisposti dei kit per la sicurezza personale, contenenti, oltre a strumenti di protezione individuale come mascherine e disinfettanti, anche delle linee guida in merito ai comportamenti da osservare in azienda.

In molte aziende, come detto, si è deciso modellare l’accesso allo smart working, (che il più delle volte ha più il connotato del telelavoro o del lavoro domiciliare) sulla base delle esigenze dell’azienda e dei lavoratori, definendo all’interno di possibili specifici accordi le modalità di accesso a tale modalità lavorativa.

Tramite accordi sindacali ad hoc, infatti, pur essendoci stati allentamenti sulla possibilità di accedere a queste forme alternative di prestazione lavorativa, sono stati previsti criteri oggettivi per individuare quali lavoratori avrebbero continuato a lavorare da casa anche dopo la fine del lockdown. Si è deciso, ad esempio, di dare la precedenza a quelle categorie maggiormente a rischio, come i lavoratori con più di 55 anni o affetti da particolare patologie.

A cura di Mario Fusani

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13/05/2020 @RIPRODUZIONE RISERVATA – COLLABORAZIONE TRA AZIENDE E RAPPRESENTANZE SINDACALI PER LA RIPRESA DELLE ATTIVITA’ | IL GIORNALE DELLE PMI  –   Mario Fusani – GF Legal – articolo pubblicato su Il Giornale delle PMI